Il parco di Isola del Garda appare animato di misteriose presenze, creature a metà strada fra l’umano e il mitologico, in profonda simbiosi con l’ambiente naturale dal quale traggono materia e nel quale si mimetizzano.
Si tratta dei “custodi del giardino” che, sotto le spoglie di sculture lignee, esprimono l’amore dei proprietari dell’Isola del Garda per questa incantevole oasi, in cui natura e cultura si fondono così armoniosamente.
Ideatore e autore delle sculture è l’originale e apprezzato artista valsabbino Gianluigi Zambelli, che raggiunge con queste opere il vertice della sua produzione poetica e simbolica nell’arte del legno. La libellula affiorante dallo specchio d’acqua creatosi in un’ansa del giardino rappresenta la piena maturità e la massima, seppur effimera, bellezza di ogni creatura: rimanda alla passione delle donne vissute sull’Isola, che alla stessa hanno dedicato la vita. In particolar modo, alla signora Alberta, che oggi continua l’opera dei suoi avi.
A poca distanza la vita continua il suo ciclo, ed ecco apparire, all’ombra di un’immensa e morbida foglia, un adolescente seduto all’estremità di una panchina, sereno e trepidante in attesa che davanti a lui si schiuda completamente la crisalide da cui già traspare un delicatissimo volto di fanciulla: sono membri della famiglia, anch’essi emozionanti abitanti del magico giardino.
In effetti, tutta l’Isola, compresa la grande villa neogotica, è popolata dalle fiabesche creazioni lignee di Gianluigi Zambelli, ora elementi vegetali, ora personaggi fantastici, che rimandano agli antichi bestiari medievali e forse ancor più agli abitanti mitologici delle selve dell’Arcadia: fauni, ninfe, satiri, spiritelli, in perfetta e idilliaca fusione sia con l’ambiente spontaneo – l’acqua luccicante, la terra e la sabbia, l’aria leggera e profumata, i grandi alberi dalle radici sprofondati nelle acque, il fitto sottobosco – sia l’ambiente naturale del parco che quella più razionale rappresentata dall’arte topiaria del giardino all’italiana.